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A Deep Look Inside Ebook

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#librinnovando 2012 by streaming

03 giovedì Mag 2012

Posted by marcellaV in Editoria, Eventi

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Tag

biblioteche, digitale, ebook, editoria, ereader, librinnovando

Sabato 28/04 ha avuto luogo il convegno librinnovando sul futuro dell’editoria, ospitato dall’Università Tor Vergata di Roma.

Dopo la mia entusiasta partecipazione all’edizione milanese di novembre (2011) ho deciso di replicare per la ricchezza, qualità e rarità di un evento che del tutto gratuitamente si pone come occasione di dibattito, spunto, riflessione e punto d’incontro tra i diversi protagonisti della filiera editoriale.

Ci tengo a sottolineare che librinnovando non è solo un convegno che nasce e finisce in un’unica giornata, è molto di più! Librinnovando vive e cresce giorno dopo giorno alimentandosi della passione e delle energie profuse dai suoi fantastici organizzatori.

Con mio rammarico non ho potuto essere presente fisicamente, ma ho seguito l’eccezionale diretta streaming, saggiando ancora una volta come la tecnologia arrivi laddove l’uomo non può arrivare. Sì è vero, mi sono persa tante percezioni sensoriali che avrebbero reso l’esperienza più viva (lo dice bene @tazzinadi nel suo post), ma ho ugualmente potuto fruire dei contenuti e non perdermi i bellissimi interventi che si sono susseguiti nell’arco della giornata.

Ed ora veniamo a cosa mi è rimasto, un succo iperconcentrato e per niente esaustivo dei tre panel che ho seguito. Per gli ultimi due che, mea culpa, non son riuscita a seguire rimando agli eccelenti storify: Vendere ebook il prezzo giusto, L’autopubblicazione e gli editori.


I lettori che siamo, i libri che vogliamo

@roncaglia risponde alle domande della splendida @luisacapelli

    • Laddove c’è un mercato digitale ben sviluppato la lettura digitale compensa il mercato della carta.
    • Il ritardo digitale è un handicap e gli editori che si arroccano sulla carta danneggiano la loro situazione.
    • Il libro è una forma di organizzazione della complessità, a cui si stanno affiancando nuovi strumenti culturali e nuovi modelli di testualità.
    • Gli editori tradizionali hanno paura del passaggio al digitale e più che esserne protagonisti attivi e propositivi lo subiscono. Si sta creando una forte divisione tra quest’editoria e la micro-editoria che invece guarda al cambiamento con entusiasmo e spirito d’iniziativa, pur non avendo i forti mezzi di sostentamento di cui dispone la prima.
      Cito il saggio tweet di @mediadigger che colpisce nel segno: “La strategia dei grandi editori sia: vai avanti tu, è rischioso, ma poi coglieranno i frutti perché hanno maggiori risorse”
    • Domanda retorica: è una politica saggia cercare di ridurre l’espansione della vendita online per contrastare i grandi player come Amazon?
      L’adozione di un formato aperto e condiviso, senza DRM, sarebbe per essi un colpo molto più forte.

Insegnare con i bit

DIANORA BARDI

In questo panel ritrovo con emozione un volto noto, quello di Dianora Bardi, insegnante del Liceo scientifico Lussana di Bergamo, tra i cui banchi sono orgogliosamente passata e cresciuta pure io, in un tempo non molto remoto.

Intervento vivo e sentito il suo, ci parla della propria esperienza didattica: l’insegnamento senza libri e tramite l’adozione di Ipad! Gli allievi creano un proprio libro di testo mescolando contenuti di diverse fonti informative e condividono in cloud il materiale didattico. Qui, in un pdf, i dettagli e le considerazioni della prof!

Dianora prospetta la possibilità di microacquisti: acquistare non l’intero manuale scolastico ma solo il contenuto che interessa, creando così percorsi di apprendimento personalizzati che tengano conto dell’identità ed individualità della classe.

Oggi la scuola è dinanzi a studenti che parlano linguaggi diversi e deve rinnovarsi ed aggiornarsi per interagire con essi e guidarli nella formazione. Potrebbe sembrare banale, ma per molti non lo è, quindi è meglio ribadirlo!

Qualcuno del pubblico fa notare che non tutti gli insegnanti hanno le competenze che questo progresso tecnologico richiede e l’atmosfera subito si scalda. Dianora critica apertamente la resistenza di colleghi che di fronte alla mancanza di fondi per corsi di aggiornamento rifiutano di formarsi a spese proprie.
La cito: “Il docente deve capire che ha un obbligo formativo educativo, che ha l’obbligo morale di aggiornarsi e se non lo capisce deve cambiare mestiere!”.

Il ministero non risponde alle esigenze della scuola che viene dimenticata e abbandonata, ma Dianora non ha intenzione di aspettare lamentosamente la venuta del messia: “Facciamo la formazione dal basso visto che dall’alto non arriva!”.

Che dire se non: Dianora Bardi for president! Avercene di insegnanti come lei che lottano con passione e con il cuore per una scuola che sia al passo con i tempi e in grado di dialogare e prendere per mano gli studenti.

DINO BALDI
Responsabile digitale di Giunti Scuola

Ci rivela le sue linee guida:

  • Il libro in sé come monolite non può più essere: la dimensione dell’oggetto di apprendimento deve essere cambiata.
  • Passaggio da oggetti di apprendimento ad AMBIENTI DI APPRENDIMENTO
  • Da una logica chiusa ed autoreferenziale a una logica di dialogo, aperta tra tutti gli attori del sistema.
  • Evoluzione verso un modello di business più aperto e flessibile: l’editore non deve essere più solo venditore di prodotti ma anche di servizi.

Anche in questo intervento emerge l’assenza delle istituzioni e la necessità che il ministero crei condizioni di contesto che permettano all’editore di progettare in libertà e senza vincoli paradossali, come l’attuale obbligo di realizzare cd-rom per le scuole sprovviste di internet.

AGOSTINO QUADRINO
Garamond edizioni

  • L’editoria scolastica a stampa è già morta e si sta facendo accanimento terapeutico.  Bisogna prendere atto del cambiamento che c’è già stato: gli studenti non fanno più riferimento esclusivo al libro di testo.
  • Oggi la conoscenza si costruisce insieme, sono gli utenti che valutano i contenuti non è più il marchio dell’editore che certifica la qualità.
  • Il libro di testo tende alla ripetizione ed è un sistema chiuso che non dialoga con il mondo. Oggi conoscere non è ripetere, è costruire! E questo modello di costruzione del contenuto dev’essere applicato all’editoria.
  • Il mestiere editore è mettere in comunicazione chi ha qualcosa da dire con chi vuole ascoltare quello che ha da dire. E questo sarà sempre il ruolo dell’editore, indipendentemente dal supporto.

Biblioteche o piazze virtuali?

ANTONELLA AGNOLI

Ricchissimo il suo intervento sulla funzione odierna delle biblioteche: piazze del sapere, luoghi di ritrovo e socializzazione. Rimando al suo libro: Le piazze del sapere.

Mostra la propria preoccupazione (sensata) sul  DIGITAL DIVIDE. Il rischio che le innovazioni tecnologiche tocchino solo una minoranza della popolazione, ossia chi ha già le skills, le competenze per usare la tecnologia, tagliando fuori chi invece è incapace di usare internet. Per l’ennesima volta le tecnologie vanno ad ampliare la possibilità di chi ha già gli strumenti mentre le biblioteche devono rivolgersi alla maggioranza della popolazione.

In Italia, si sa, si legge poco e il quesito del momento a cui si dovrebbe cercare di rispondere è: come fare ad ampliare la cerchia di lettori?

Ed ecco che di nuovo torna un appello forte ed inequivocabile alle istituzioni, cito: “Le biblioteche devono far parte dei servizi indispensabili che uno stato civile e democratico deve dare ai proprio cittadini!”

GIULIO BLASI
@giulio_blasi

Ci parla dell’esperienza di Media library online (@M_L_O_L), biblioteca digitale su cui non mi dilungo a parlare, lo farò più avanti.

Ricorda che: “i prestiti digitali in biblioteca non sono delle vendite mancate, sono vendite di altro tipo!”. E sottolinea la necessità dell’attività di mediazione del bibliotecario per comunicare la biblioteca digitale agli utenti: tramite segnalazioni interne, eventi, attività e corsi.

LUCIANA CUMINO
Biblioteca civica di Cologno Monzese

Testimonia il progetto Books ebooks: prestito di e-readers ed e-book in biblioteca.

Sostiene, riprendendo un concetto introdotto da Antonella Agnoli, che gli ebook non dovrebbero creare ulteriore digital divide, ma essere alla portata di tutti. Per questo a Cologno Monzese si cerca di aiutare gli utenti in difficoltà, fornendo loro tutte le informazioni di cui possono avere bisogno tramite: manuali per l’uso degli e-reader, video, podcast, focus group e istruzioni di persona al momento del prestito.

E di nuovo, in chiusura, il discorso assume sfumature politiche. Alle domande: “Chi finanzia il progetto?” e “Qual è la posizione del ministero verso questi esperimenti pilota?”, Luciana Cumino rivela che i finanziamenti sono giunti dalla regione Lombardia e dal comune di Milano. Ancora una volta il ministero è assente, non sostiene la sperimentazione.
E questo è un segnale forte, inequivocabile che dovrebbe farci riflettere!


Mi scuso se mi sono dilungata ma volevo condividere qualche concetto sperando possa essere spunto per una riflessione più approfondita.

Ringrazio davvero con tutto il cuore ogni singolo organizzatore che ha reso possibile #librinnovando, che ho seguito direttamente in mezzo ai libri (cartacei) della “mia” biblioteca pensando concretamente al modo migliore per introdurre in essa il digitale senza che crei panico e scompiglio tra utenti un po’ restii ai bit!

Mi congedo, sperando di non avervi annoiato a morte, e per chi ci sarà ci vediamo in fiera a Torino (@SalonedelLibro)!

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E-BOOK: MITI DA SFATARE

07 mercoledì Mar 2012

Posted by marcellaV in Carta vs E-book, Leggere digitale

≈ 6 commenti

Tag

ebook, editoria, eink, ereader, lettura digitale

Piano piano l’e-book sta prendendo piede anche in Italia e ancor più lentamente (tanto lentamente che una lumaca a confronto è un missile), inizia ad entrare nell’uso comune dei più restii al cambiamento.

Ma tanti e troppi sono i FALSI MITI e le credenze che aleggiano tra la maggior parte dei lettori. Mi limito a parlare di chi libri ne legge, anche se potrei tranquillamente includere anche chi pensa che la funzione principale di un libro sia quella di tener ferme le porte quando c’è aria corrente.

Innanzitutto si sta facendo una confusione allucinante tra contenuti e contenitori, tra testo e supporto di lettura. Detto in poche parole un e-book NON è un e-reader e viceversa. I dispositivi che ci permettono di leggere libri digitali e questi ultimi sono due cose distinte e separate, e spesso e volentieri si fa fatica a scinderli. Vuoi perché il libro cartaceo ci ha da sempre abituati a vedere il testo e il supporto fisico che lo veicola, la carta, come un tutt’uno e vuoi perché più che informazione si sta facendo tanta disinformazione. Solo pochi giorni fa mi è arrivato a casa un volantino dove mi veniva presentato un e-reader sotto il nome di “e-book”, (ovviamente l’ho cestinato subito!).

Altro mito da sfatare è quello degli strumenti di lettura. Gli e-reader si ritrovano a sguazzare in un mare di ritrovati super tecnologici, di ultima generazione, sempre più nuovi, sempre più belli. 0.o Per cui il più delle volte si è convinti che la lettura da un e-reader sia né più ne meno come la lettura a schermo di un pc, o di un tablet. Ve lo devo proprio dire: UN IPAD NON È UN E-READER! Ah, a proposito sta per arrivare il super-iPad, avrà una tutina da super eroe con tanto di mantello e ubbidirà a ogni vostro ordine! Se siete qua per quello avete sbagliato posto!

Scusate il delirio, ritornando a noi… un e-reader è pensato solo ed esclusivamente per la lettura, ha solo una funzione e cerca di farla al meglio (e a mio parere ci riesce benissimo). È dotato di e-ink, ossia inchiostro elettronico, e non emette luce. La lettura non affatica la vista ed è esattamente come leggere dalla carta: provare per credere.
Ho incontrato molte persone, impegnate nella loro personale crociata contro gli e-book, che alla vista del mio Kindle strabuzzassero gli occhi e se ne innamorassero all’istante.

Altro punto da chiarire è cosa sia un e-book. I più credono che il libro elettronico sia un file di testo, un pdf insomma, che non costi nulla, e che una volta scritte le parole sia sufficiente una semplice operazione di conversione per arrivare al prodotto finale. Non è così! Un e-book deve essere curato dal punto di vista grafico: si deve sistemare la punteggiatura, gli spazi, l’impaginazione, i metadati, i collegamenti ipertestuali di indici e sommari… non mi dilungo troppo, comunque ci sono tante, apparentemente piccole cose, che si devono fare per far sì che un e-book sia tale. E se vi hanno venduto un file testuale o un banale pdf spacciandovelo per un e-book vi hanno fregato!

Infine si parla tanto di MORTE DEL LIBRO, morte dell’editore, morte del libraio.. ma insomma, tutti che muoiono, ma basta! Forse perché oggi va tanto di moda parlare di chi è morto, o di chi sta per trapassare. Basta vedere quando facebook si trasforma in un bollettino funebre, con tutti che piangono e si disperano!

Nessuno morirà, il libro ci sarà sempre: cambieranno le sue forme e le sue potenzialità, ma il libro non sparirà. Anche la carta, non morirà: almeno non oggi, e non in un futuro immediato, quindi potete tirare fuori i vostri libri a stampa dalla cassaforte che nessuno ve li vuole portare via! E tutte quelle figure, la cui professione ruota intorno al mondo del libro, non moriranno. E qui dovrei specificare: chi si rinnova non muore. È ovvio che il canuto libraio, sommerso dalla carta, convinto che internet sia una squadra di calcio, non avrà una gran longevità. Ma per tutti coloro che stanno attenti al cambiamento e innovano, aggiornandosi e ampliando le proprie competenze, non credo ci siano grandi rischi.

Ovviamente le mie parole e le mie convinzioni non sono la Bibbia, ma spero possano essere uno spunto per approfondire in modo serio e per non credere tanto facilmente a tutto quello che si sente in giro.

A chi volesse approfondire suggerisco la lettura di La quarta rivoluzione di Gino Roncaglia (su twitter: @roncaglia).

Gli e-reader fanno leggere di più(?)

31 martedì Gen 2012

Posted by marcellaV in Leggere digitale

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Tag

digitale, ebook, ereader, leggere, lettura

Sarà proprio vero che con gli e-book si legge di più?

Non so dare una risposta definitiva, mi riesce difficile pensare che un lettore possa leggere di più semplicemente cambiando supporto. Forse, anzi quasi sicuramente aumenta il numero di libri acquistati, ma di certo non aumenta il tempo a disposizione! Nelle librerie digitali, visto che l’acquisto è a portata di click, ci sono senz’altro più libri ma non si ha mai il tempo di leggerli tutti. Sono libri accumulati, ma mai sfogliati.
È anche vero che avendo sempre a portata di mano la propria biblioteca personale si può leggere in ogni momento morto della giornata, ma mi sembrerebbe eccessivo dire che grazie a questo si legga di più. Credo che la percentuale di pagine lette in più sia piuttosto irrilevante.

Eppure la mia esperienza personale smonta tutte queste considerazioni e mostra come con gli e-reader sia possibile leggere di più. Mio fratello, convinto NON-lettore, ha sempre trovato noia nel leggere. È la tipica persona che tra il film e il libro, sceglie il film! Ma qualche giorno fa ha messo le mani sul mio e-reader. Devo ammetterlo, all’inizio ero un po’ riluttante che un oggetto per me così sacro finisse nelle sue mani profane (mea culpa!). Inizialmente è stato attirato dalla tecnologia, ma poi, stentavo a crederci, ha iniziato a leggere un libro a caso e non ha più smesso. Lui, che non è mai riuscito ad arrivare alla fine di un libro, ne ha divorato uno di circa 150 pagine in meno di 24 ore! Ed era pure un libro che faceva veramente schifo! (evito di dire quale fosse!) :)

Una vera conquista! Dice che è più bello leggere un e-book, perchè non deve voltare le pagine di libri scomodi e pesanti. In sostanza cambia il modo di leggere e vengono meno proprio tutti quei difetti che disprezzava nella lettura cartacea.

Non so dire se continuerà a leggere, o se si è trattato solo di un caso. Ma so per certo che adesso mio fratello vuole anche lui un e-reader. Per cui mi sento di dire che gli e-book possono fare leggere di più, non chi già legge, ma chi proprio non legge, o meglio: gli e-book possono fare leggere.

Mio fratello sarà una goccia nell’oceano, sarà un caso a sè, un’eccezione che conferma la regola, ma è pur sempre un lettore in più. E tutto questo è merito di un e-reader!

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